Pubblicato il: 9 Luglio, 2019.
La regione di Baracoa presenta numerosi siti archeologici di grande importanza a Cuba. Se non vi è possibile realizzare un’escursione giornaliera per esplorarli, in città ci sono un paio di luoghi dove poter imparare qualcosa in più sul popolo taìno prima dell’arrivo di Colombo.
Villa Paradiso vi consiglia di visitare il Museo Archeologico Cuevas El Paraíso e la sala espositiva della Società Archeologica di Baracoa.
Il Museo Archeologico Cuevas El Paraíso
Fondato nel 2003 da membri della Società Archeologica di Baracoa, il Museo Archeologico Cuevas El Paraíso figura in un gran numero di guide turistiche e siti di viaggio.
Il museo è situato sulla collina El Paraíso, nel quartiere omonimo, dove si trova anche Villa Paradiso (siamo ad un solo isolato dal museo). C’è un po’ da sudare per salire sulla collina, ma ne vale di sicuro la pena! Il responsabile del Museo, Noel Coutin Lobaina, offre ai visitatori una ricca e dettagliata spiegazione relativa ai Taìno e al museo.
Più di un centinaio di manufatti tra pezzi originali e riproduzioni
Il museo è ospitato in un sistema di grotte naturali chiamato Cuevas El Paraíso. Gran parte dell’esposizione consiste nella ricostruzione di diversi aspetti della vita taìna.
Nel museo si trova un’importante raccolta di oggetti originali. Tra questi, potrete osservare recipienti d’argilla, conchiglie e strumenti utilizzati nella vita quotidiana. Tali oggetti sono protetti da lastre di vetro.
La vita quotidiana dei Taìno
Tra le riproduzioni vi è, ad esempio, una canoa realizzata secondo l’antica tecnica taìna: un unico pezzo, ricavato dal tronco di un albero. Cinque secoli fa le foreste erano tanto rigogliose e la popolazione tanto scarsa, che queste pratiche non costituivano una minaccia per la vegetazione.
Potrete vedere anche strumenti musicali, manufatti usati per macinare il mais o per spremere la manioca grattugiata, con la quale si preparava il casabe, alimento centrale della dieta del popolo taìno.
Sepolture cerimoniali e il cemí o idolo del tabacco
Un altro elemento chiave del museo è rappresentato da resti ossei, che rivelano come dovevano apparire le sepolture prima dell’arrivo dei conquistadores. Una di queste fu trovata nel sito archeologico Cueva del Cacique (o Cueva de la Vigía) nella piccola località di Boma. Tutto lascia supporre che tali ossa possano essere appartenute al Cacique Guamá, un grande leader della resistenza del popolo taìno nei confronti degli europei.
Altro pezzo molto interessante è una copia del Cemí de Gran Tierra o idolo del tabacco. L’originale fu scoperto all’inizio del XIX secolo e si trova oggi nel Museo Luis Montané dell’Avana. Una seconda riproduzione del Cemí de Gran Tierra, di dimensioni molto più grandi, si trova lungo La Farola, la spettacolare strada nella Sierra del Purial con cui da Santiago de Cuba, passando per la città di Guantanamo, si raggiunge Baracoa.
Un’altra rappresentazione originale del Cemí del Tabacco, scolpita su di una stalagmite, fu ritrovata nel 1915 nella grotta di La Patana, nella zona di Maisí, dall’archeologo statunitense Mark Harrington. Questi la asportò con l’aiuto di una sega, la divise in tre parti e se la portò negli Stati Uniti.
Vari livelli di grotte e un panorama incredibile della città e della baia
La pavimentazione in queste grotte è scivolosa a causa dell’umidità. Bisogna camminare con attenzione e reggersi agli appositi sostegni. Quando visiterete questo museo entrerete ed uscirete varie volte per passare di grotta in grotta, e potrete osservare vari oggetti, sia all’interno che tra la vegetazione che ricopre gli spazi intorno alle grotte.
In diversi punti dell’area adibita alla visita del museo, sono presenti punti d’osservazione che offrono una vista magnifica della città e della Bahía de Miel.
La Società Archeologica di Baracoa
Non lontano dal malecón (lungomare) si trova la sede della Società Archeologica di Baracoa. Un’eccezionale sala espositiva custodisce oggetti taìno di gran valore per l’archeologia cubana e di grande interesse per il visitatore che scopre la nostra regione.
Inizialmente una manciata di giovani appassionati, sostenuti da eccellenti scienziati
Nel 1977, un gruppo di giovani si riunisce attorno al proprio interesse condiviso per l’archeologia. Realizzano le prime ricerche sotto la direzione del noto geografo cubano Antonio Núñez Jiménez, un grande leader ecologista che definì la strategia di salvaguardia applicata oggi alle ricchezze naturali di Baracoa.
Con il nome di “Gruppo Cacique Hatuey”, il gruppo godrà dell’appoggio di antropologi ed archeologi del calibro di Manuel Rivero de la Calle e Ramón Dacal Maure. Nel 1990, il gruppo si riorganizza nella Società Archeologica di Baracoa. Da allora, il suo direttore è l’archeologo Roberto Ordúñez Fernández.
Una miriade di sopralluoghi in siti archeologici a Baracoa e Maisí
In collaborazione con esperti cubani e di altri Paesi, la Società Archeologica di Baracoa ha effettuato un’enorme quantità di sopralluoghi pluridisciplinari per catalogare i numerosi siti archeologici della regione.
Tra questi siti vi è la Cueva del Cacique (o Cueva la Vigía), situata a Boca de Boma. La Società Archeologica di Baracoa giocò anche un ruolo centrale nella creazione del sistema di gestione dell’area protetta Yara-Majayara e di vari altri siti di grande importanza archeologica.
Una piccola sala espositiva con una ricca collezione
Una visita guidata alla sala espositiva della Società Archeologica di Baracoa permette di apprendere molte cose sui Taìno. Le spiegazioni di Roberto Ordúñez riflettono la sua passione, le sue conoscenze e il suo profondo e lungo lavoro.
Le prime teche della sala espositiva collocano la cultura taìna nel più ampio contesto delle popolazioni originarie delle Americhe.
Uno spaccato sulla vita dei Taìno
La collezione comprende oggetti originali e riproduzioni di terracotta, pietra scolpita, strumenti e testimonianze delle abitudini alimentari dei Taìno.
Da pochi mesi la sala espositiva presenta un bel modello in miniatura di un insediamento taìno.
Reperti archeologici unici e sorprendenti
Uno degli affascinanti reperti che si trovano qui integra vari aspetti della visione taìna del mondo. Visto da davanti, è formato al contempo da un gufo, che rappresenta il mondo dei morti, e da una vagina, che evoca la nascita e la fertilità.
Da un’altra angolazione, l’oggetto rappresenta un’ulteriore figura centrale dell’ideologia taìna: la rana, chiamata in lingua aruaca “Toa” o “Toar”, che sicuramente dà il nome al più grande fiume di Cuba per portata e alla riserva della biosfera, che include il suo bacino.
Per saperne di più, in maniera più approfondita e dettagliata, è d’obbligo una visita guidata a questi musei che si trovano a pochi passi dal centro di Baracoa.
Lo sapevate?
Quest’articolo parla dei Taìno solamente dal punto di vista archeologico. Nonostante molta gente affermi che i Taìno furono completamente sterminati dai conquistadores spagnoli a Cuba, la storia e il nostro tempo ci danno prova del contrario. Nella provincia di Guantanamo vi sono insediamenti di discendenti dei Taìno. Un altro aspetto importante relativo alla presenza taìna a Cuba, è quello della sua influenza culturale nella Baracoa odierna.
Informazioni pratiche e consigli per il vostro preventivo di spesa
- L’entrata al Museo Archeologico Cuevas El Paraíso costa 369 CUP. Se si richiede il servizio di guida, che consigliamo, il prezzo totale è di 492 CUP. E se si vogliono scattare foto, sono 615 CUP in totale.
- La visita alla sala espositiva della Società Archeologica di Baracoa non è a pagamento. Suggeriamo di lasciare un’offerta volontaria per sostenere il lavoro della Società.
Baracoa, Cose da fare, Turismo sostenibile
Tag: Archeologia, Cultura, Storia
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